. XEL (Alessandro Ussia)

Alessandro Ussia

Image représenative artiste

Prénom .

Cognome: XEL

Nickname Alessandro Ussia

Pays Italia

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Biographie

XEL, al secolo Alessandro Ussia, è nato a Torino nel 1975.

Inizia a dipingere muri in strada come writer alla fine degli anni ' 80, appena adolescente, nella periferia nord della città, diventando conosciuto negli ambienti street come uno dei ragazzi più talentuosi. Alla fine degli anni ' 90 l'ennesimo incontro/scontro con le forze dell'ordine e la particolare e violenta intolleranza da parte di un agente durante un intervento contribuisce ad allontanarlo dalla scena.

Dopo quasi 10 anni di disillusione e di stop, facendosi forza di tutte le esperienze vissute, compreso un trasferimento in Spagna per qualche periodo, riprende inevitabilmente la via dell'arte mosso da un'esigenza irreprimibile.

Dal writing vira verso la Street Art, e a partire dal 2010 inizia a produrre anche una serie di acrilici su tela riuscendo in questo modo ad entrare a far parte del mondo dell' ”Arte quotata”.

Ha partecipato alla Biennale di Venezia Padiglione Italia di Torino come esponente street, ha svolto mostre personali in Italia e all'estero, Ginevra, Bologna, Torino, per citare le più significative, ha realizzato opere murali per il Museo di Arte Urbana di Torino, nei locali dell'Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e sulle mura di Palazzo Cisterna a Torino, può annoverare prestigiose collaborazioni importanti tra le quali quella con la  Rai Radio Televisione Italiana, come testimonial della street art torinese nell'ambito del progetto Street Art Stories promosso dal Prix Italia.

Il suo lavoro si sviluppa su più fronti, quello della Street Art con interventi in strada perlopiù di sticker art e poster art, quello dell'Arte Pubblica e riqualificazione urbana con la realizzazione di opere murali di grosse dimensioni , ed infine la pittura su tela che gli permette di rivolgersi al pubblico delle gallerie d'Arte.

e di alcuni sticker appesi ai pali della luce, con i pulcini che inveiscono contro lo spread